17 novembre 2006

Passepartout allo sciopero generale

Passepartout ha partecipato al corteo di questa mattina all'interno dello spezzone del centro sociaole Tpo

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ore 9.20 - Da Piazza XX settembre, al concentramento del corteo che sarà aperto da RDB e Cobas.
Forte la partecipazione anche degli studenti, che in preparazione dello sciopero di oggi hanno occupato due settimane fa un’aula universitaria.
Una corrispondenza di Radio Kairos.
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ore 10.10 - La manifestazione è aperta dallo striscione dei 120 rumeni che all’alba di giovedì mattina sono stati sgomberati per ordine della giunta di Cofferati dallo stabile di via Gobetti, successivamente demolito.
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ore 11.25 - Intervista a Marco del Laboratorio Sociale Occupato PaZ di Rimini, che spiega l’iniziativa di distribuzione della guida legale per l’autodifesa dei venditori ambulanti migranti senza licenza.
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ore 12.05 - Il corteo si sta avviando alla conclusione.
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I NOSTRI DESIDERI NON ENTRANO NEI LORO PROGRAMMI

Verso e oltre lo sciopero generale di venerdì 17 novembre ci mobilitiamo per combattere la precarietà e la subordinazione delle nostre vite.
In un mondo dove creatività, relazioni e affetti, la ricchezza sociale che quotidianamente produciamo, sono mercificati, sottrarsi alle pratiche di controllo di questo sistema significa sovvertire l’odierna schiavitù sfuggendo a ogni gabbia salariale ed etnica, a qualsiasi ricatto, a tutte le frontiere.

Pratichiamo insubordinazione al lavoro salariato, diserzione della guerra globale, sabotiamo qualsiasi governo ci voglia precari a vita.
Generalizziamo lo sciopero sociale creando uno spazio comune e condiviso per esercitare resistenza a questa finanziaria che taglia tutto tranne le spese militari e di gestione dei Centri di Permanenza Temporanea; per affermare l’autonomia dei movimenti sociali sui luoghi di lavoro, nei centri sociali, nelle case occupate, nelle università, nelle strade; per riappropriarci del nostro tempo ed espropriarlo alla fabbrica diffusa.

È la lunga marcia per il diritto al reddito universale di cittadinanza, per una vita senza guerre né frontiere: una lotta che ha attraversato la mobilitazione dei migranti per la libertà di circolazione, il sabotaggio dei CPT, la rivolta nelle banlieus, l’assedio al Parlamento italiano da parte del movimento studentesco, la resistenza in Chiapas, Oaxaca, Palestina, le pratiche di creazione dal basso di nuova cittadinanza nel continente americano, le giornate NO TAV in Val Susa, l’Euromayday, ricordando per sempre il 6 novembre, la congiura dei precari contro la proprietà.

Lo spazio della mediazione è esaurito: lo sciopero metropolitano generalizzato è l’insurrezione contro l’ordine dello sfruttamento, del lavoro disciplinato, della guerra permanente.

…mossi dal desiderio, mai dal calcolo…

REDDITO PER TUTTI GUERRA PER NESSUNO

C.s. T.P.O. Bologna
Lab. Aq.16 Reggio Emilia
L.o. Paz Rimini
Invisibili Parma



1 Comments:

At 23:18, Anonymous Anonimo said...

bella compas, un saluto dal messico!

 

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