03 novembre 2006

...a grande richiesta...


Il 4 novembre 2006 si svolgerà a Roma la manifestazione “Stop precarietà ora” per contestare le tre leggi del governo Berlusconi che in questi anni hanno peggiorato il sistema italiano: la legge Bossi-Fini; la legge 30 sul lavoro e la legge Moratti.
La contestazione del 4 novembre è stata pensata per protestare contro il vecchio governo, contro quello che questo ha lasciato a quello odierno. Ma quello che si sta facendo è un coprirsi gli occhi, ignorando cosa questo nuovo governo sta portando avanti. Basti pensare alle Note per la riforma del Testo Unico sull’Immigrazione presentate dal Ministro Amato, per capire come le cose possono solo peggiorare, introducendo CPT speciali; oppure, la Finanziaria proposta che toglie fondi alla scuola e all’Università, danneggiando così insegnanti e studenti e nessuna parola su interventi che vadano a cambiare la vita dei precari e delle precarie, degli intermittenti di coloro che hanno contratti a termine.
L’unica spesa che è aumentata è quella militare.
Insomma nulla è cambiato!
Tutto invariato!
È rimasta invariata la precarietà che colpisce precari e precarie, migranti, giovani coppie, in ogni momento della vita, ma a questo vogliamo ribellarci, vogliamo resistere a questi stili di vita che vengono imposti dai governi di destra e di sinistra, e lo faremo continuando ad occupare a case, riappropriandoci del diritto all’abitare.
A Bologna, già da tempo, un sindaco sinistro e una giunta di sinistra stanno premendo l’acceleratore della precarietà, sgomberando case occupate e, confermando giorno dopo giorno la volontà di andare avanti così.
Per questo sabato non saremo a Roma!
Ma saremo ancora una volta, venerdì 3 novembre 2006 dalle ore 06.00 in via Ristori 21, a bloccare la precarietà e lo sgombero delle case occupate.
Questo vuole essere un invito per chi da mesi sta appoggiando questa forma di lotta contra la precarietà.
Un invito a chi da sempre a visto di buon occhio le occupazioni di tutti quegli appartamenti abbandonati e lasciati marcire per anni e, finalmente, resi vivibili, da chi purtroppo una casa non poteva permettersela nella cara e vecchia città di Bologna.
Vi aspettiamo ancora una volta fuori dalle nostre case per difendere il diritto all’abitare!