10 agosto 2006

Il Clichè

Bologna ad agosto sembra rispettare uno delle sue più inveterate tradizioni...lo sgombero di case occupate e spazi sociali. Dopo il Livello 57, questa mattina alcuni appartamenti nel quartiere S.Donato, dove da alcuni anni è in atto la pratica di autoassegnazione di case pubbliche sfitte da parte di collettivi e singoli, sono stati sgomberati con largo impiego di forze dell’ordine in assetto anti sommossa, vigili urbani, unità cinofile. Ancora una volta si è aspettato che la città si svuotasse per potere intervenire indisturbati, sconfessando mesi di incontri pubblici e assemblee a cui hanno partecipato anche rappresentanti dell’amministrazione comunale e dei partiti politici cittadini. In questi momenti si è più volte cercato il confronto e l’apertura del dibattito sul diritto alla casa in questa città. Tutto ciò si chiude nell’arco di un paio d’ore, in una calda mattinata d’agosto. E’ evidente che l’intervento poliziesco è conseguente a una ben precisa volontà politica di risolvere manu militari una delle contraddizioni più evidenti di Bologna, dove non fa scandalo la presenza di centinaia di case pubbliche vuote e lasciate al degrado per anni, la mancanza di un serio piano di riqualificazione delle stesse, affitti alle stelle, spesso in nero, ampiamente tollerati da comune e istituzioni varie. Se questi sono i risultati, è lecito chiedersi che senso ha avuto e avrà la ricerca del confronto con interlocutori formalmente coinvolti e disponibili, ma che di fatto risultano essere i principali responsabili di queste politiche repressive.

Passepartout
Centro Sociale Tpo