18 maggio 2007

Da "La Repubblica"

Riparte l'edilizia popolare, più fondi comunali per i poveri
Detrazioni maggiori e Ici azzerata se si dà la casa a canone agevolato
Due miliardi per aiutare chi è in affitto
Mercoledì il pacchetto annunciato da Prodi
di LUISA GRION

ROMA - Meno tasse e sconti sull'Ici per chi decide di affittare la propria casa a canone agevolato; un miliardo e mezzo di euro l'anno - almeno - a vantaggio dell'edilizia sociale; un fondo di 500 milioni ai comuni per aiutare gli inquilini più poveri. L'emergenza casa arriva al Consiglio dei ministri: mercoledì prossimo il governo discuterà del piano elaborato da ministro delle Infrastrutture Di Pietro con le parti sociali. L'obiettivo è quello di inserire nel prossimo Dpef un capitolo di rilancio della politica abitativa, questione fondamentale visto che - nel paese delle case di proprietà - ci sono pur sempre oltre 4 milioni di famiglie che vivono in affitto.

"Si parte da un rifinanziamento della politica edilizia sociale che rimetta sul piatto almeno il miliardo e mezzo di euro che veniva garantito dal canale degli ex fondi Gescal - dice il ministro - e dal fondo di 500 milioni da destinare agli aiuti per gli affitti. Ma il piano si basa soprattutto su agevolazioni fiscali e soluzioni per affrontare l'emergenza".

Fra queste c'è la mappatura del patrimonio pubblico disponibile e la ristrutturazione di 20 mila appartamenti oggi in disuso. C'è l'idea di concedere detrazioni fiscali alle aziende che mettono in atto piani abitativi per i dipendenti e quella di riedificare le ex aree militari.

Per quanto riguarda l'aspetto fiscale, invece, vi è soprattutto il piano di agevolazioni previsto per chi affetterà la propria casa a canone agevolato. La possibilità è prevista già oggi, ma a metterla in pratica sono pochissimi. Ora per invogliare i proprietari ad utilizzarla, il piano nato dal tavolo aperto dal governo con le parti sociali (una ottantina di soggetti fra associazioni, sindacati ed enti locali) prevede un innalzamento dal 30 al 50 per cento le detrazioni aggiuntive sul reddito dei proprietari più l'azzeramento, e l'azzeramento o la forte riduzione dell'Ici.

Accanto a questo progetto che si appresta a portare in dote 2 miliardi a favore di chi non ha casa e vive in affitto, va affiancata la partita destinata ad agevolare chi invece vive in una abitazione di proprietà. Anche qui si parla di tagli all'Ici. L'idea - sulla quale ci sarebbe un accordo dell'Ulivo - è quella di esentare il pagamento sulla prima casa per una quota che potrebbe oscillare fra i 200 e i 500 milioni. Misura che potrebbe essere attivata per il 2008 e inserita - attraverso un emendamento - al disegno di legge sulle rendite finanziarie in discussione alla Camera.

Ma il fatto che lo stesso Prodi abbia annunciato di voler parlare sia dell'Ici che delle proposte sulla revisione del catasto, ha in qualche modo fatto sì che si riapra uno spiraglio per chi vorrebbe intervenire subito. Magari sul saldo Ici che si versa a dicembre. Vincenzo Visco, viceministro delle Finanze, frena: "Le proposte saranno valutate in base alle risorse", ma certo - ha ammesso - "bisogna tener conto che l'80 per cento degli italiani ha una casa d'abitazione e un intervento sull'Ici ha un impatto redistributivo di qualche rilevanza"

Etichette: